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Legge di Bilancio 2025: cosa aspettarsi per imprese e professionisti

Con l’arrivo dell’autunno, si apre ufficialmente il confronto politico e tecnico sulla Legge di Bilancio 2025, uno dei provvedimenti più attesi da imprese, professionisti e operatori economici. In un anno segnato da pressioni inflazionistiche, attuazione del PNRR, transizione ecologica e incertezze geopolitiche, la manovra rappresenta un banco di prova per il Governo e una bussola per il tessuto produttivo italiano.

Le priorità della manovra

Dalle prime indiscrezioni filtrate a settembre, il Governo intende orientare la manovra su alcuni pilastri chiave:

  • Riduzione del cuneo fiscale: probabile proroga per tutto il 2025, con l’obiettivo di aumentare il netto in busta paga e sostenere i consumi interni.
  • Riforma IRPEF e semplificazione del sistema fiscale: si valuta l’accorpamento delle aliquote intermedie e una maggiore progressività per i redditi medio-bassi.
  • Transizione 5.0 e incentivi per l’innovazione: rifinanziamento dei crediti d’imposta per investimenti in digitalizzazione, efficienza energetica e sostenibilità.
  • Supporto alle PMI: possibile proroga della Nuova Sabatini, nuovi strumenti di garanzia per l’accesso al credito e agevolazioni per le imprese giovanili e femminili.

Le novità per professionisti e partite IVA

Il 2025 potrebbe segnare un punto di svolta anche per lavoratori autonomi e professionisti. Tra i temi in discussione:

  • Regime forfettario: si valuta un innalzamento della soglia a 100.000 euro, ma con maggiore tracciabilità e controlli automatici.
  • Flat tax incrementale: conferma della misura introdotta in via sperimentale, con aliquota ridotta sulla parte di reddito aggiuntiva rispetto all’anno precedente.
  • Digitalizzazione degli studi professionali: incentivi specifici per software gestionali, cybersecurity, archiviazione documentale e formazione digitale.

Il nodo PNRR e la coerenza delle misure

Nel 2025 sarà cruciale l’allineamento tra la manovra nazionale e gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. I fondi europei richiedono:

  • co-finanziamenti adeguati a livello statale,
  • semplificazione delle procedure di accesso ai bandi,
  • monitoraggio efficace dell’impatto ambientale e sociale delle spese.

In particolare, si attende un coordinamento tra le misure fiscali e i programmi già in corso per la digitalizzazione della PA, la scuola, la sanità e il sistema produttivo.

Conclusioni: come prepararsi

Le aziende e i professionisti non possono permettersi di attendere l’approvazione definitiva della Legge di Bilancio. Già da ottobre è opportuno:

  • analizzare gli scenari fiscali con il supporto di consulenti;
  • valutare nuovi investimenti alla luce dei crediti d’imposta previsti;
  • tenersi aggiornati sull’evoluzione del testo durante i passaggi parlamentari.

In un contesto di grande trasformazione, la Legge di Bilancio 2025 sarà molto più di un documento contabile: rappresenterà una dichiarazione d’intenti sul futuro produttivo ed economico dell’Italia.

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